256 pagine - Tascabile
Assolutamente consigliato!
È la vita di Arma, dall'infanzia all'età adulta avanzata.
La sua vita, come quella di molti altri, coi suoi momenti alti e suoi momenti bassi. Si affrontano temi durissimi come la separazione dei genitori, la pedofilia, la depressione, la forza di riuscire a sostenere sempre il migliore amico (anche nonostante la malattia).
Il messaggio che emerge per me è estremamente chiaro, di fronte a qualsiasi avversità che ti può capitare è fondamentale non mollare mai la presa e trovare sempre il modo per rialzarsi; a maggior ragione anche nei momenti in cui si arriva a toccare il fondo (come un pugile KO) ed è altrettanto importante trovare e accettare l'aiuto di persone che sono lì apposta per tenderti la mano e starti vicino. Noi non siamo mai soli e abbiamo tutti gli strumenti per farcela perché non vogliamo NESSUN' ALTRA VITA IN CAMBIO...
I tre aggettivi che attibuirei a questo libro sono: Potente, Emozionante e Attuale.
I miei migliori complimenti all'autore.
Ripeto, assolutamente consigliato!
270 pagine - Tascabile
Raccontare l’apparente palpabile delle propria esistenza è cosa inutile se non quando ci si sente come altri innumerevoli esseri incontrati durante la tortuosità del tempo trascorso in vita e allora sembra che il raccontare sia sintesi per tesi di un futuro sociale possibile, auspicabile e chi sa; magari migliore.
Un atto dovuto e dovuto solo perché voluto, si è voluto sentirsi parte di.
Nessuna esclusività nell’esserne raccontatore ne protagonista.
I dettagli dell’essere attenti e quindi la sensibilità per coglierli, sono la “meravigliezza “ del sapere dei fatti fatti sapere da Michel, o meglio dire dai Michel, quelli che pagano l’attenzione in fatti e questi se li guadagnano in silenzi. Il raccontarsi dei Michel è evidente che sia il frutto del silenzio, è nel silenzio che si ascolta. Si ascolta si aggiunge attenzione e cosi senti i fatti che accadono e che vale la pena raccontare a chi non sai, ma Michel è tra loro, e già questo basta e avanza. Si, vale la pena raccontare perché solo il racconto è unico. Cosa ha di unico questo “raccoromanzo”? Che parla di fatti del corpo di quello che spesso nel racconto è dato per scontato e quindi poco narrato. Strumento complicato il corpo nel suo intero. Nei meno rari per quanto interessanti racconti, si cerca sempre di farne apparire pezzi, l’anima, la mente, il cuore ,tutto ciò che appartiene al mondo dei senti-menti . In questo racconto è l’espandersi del corpo che mostra la corda alla mente che lo vorrebbe limitarsi o lo preferirebbe limitato al contenersi nel cuore. Nulla di sincero. Non serve quando tutto è evidente.
Grandissimo Maurizio l’intero è molto più della somma dei pezzi